vellutate

le vellutate che vi propongo sono tre: patate, ceci, e zucca.

andiamo con la prima.

ingredienti: una carota (dadini), una costa di sedano (dadini), una tazza d’acqua, 100 g. di burro, 6 – 7  patate (secondo grandezza) medie, sale, pepe, 200 g. di speck, 400 g, di porcini (in alternativa a speck e porcini, due seppie o calamari) mezzo litro di latte, parmigiano grattugiato quanto basta, prezzemolo.

pentola con dentro burro, carota e sedano (a dadini), sfriggiamo per qualche secondo poi aggiungiamo dell’acqua (poca) e ne tiriamo fuori un accenno di brodo vegetale dentro il quale mettiamo a cuocere le patate tagliate a tocchi grandi. quando saranno mezze lessate aggiungiamo del latte e completiamo la cottura. spegniamo il fuoco, aggiungiamo sale quanto basta e pepe secondo i gusti, e col minipimer frulliamo il tutto, aiutando  l’addensamento con formaggio parmigiano. deve essere consistente come un purè.

a seconda se decidete di farla con pesce o con speck e fughi (quella in foto è con speck e funghi) agite così:

  • se con pesce: sbollentate le seppie (o i calamari) pulite, poi le tagliate a listelle e le rosolate in oev. impiattate la vellutata ponendovi sopra le liste di pesce, sploverate con prezzemolo
  • con funghi e speck: rosolate le listarelle di spechk con oev, togliete lo speck e metteteci i funghi, una volta cotti, unite allo speck e sistemate sulla vellutata

crema di patate con funghi e spek

 

vellutata con ceci, speck e porcini

ingredienti: ceci precotti, una carota (dadini), una costa di sedano (dadini), due tazze d’acqua, oev, sale, pepe, 200 g. di speck, 400 g, di porcini (in alternativa a speck e porcini, potete usare del baccalà) mezzo litro di latte, parmigiano grattugiato quanto basta, prezzemolo.

il procedimento è lo stesso della vellutata precedente. invece del burro mettete l’oev.

se guarnite con speck e funghi, seguite lo stesso procedimento della vellutata precedente, se preferite il baccalà, avrete allora bisogno di infarinare il filetto di baccalà e friggerlo in oev.

 

porcini e spek

 

passiamo alla terza, crema di zucca e fagioli cannellini. in questo caso l’ho usata come completamento di un piatto (parmigiana di melanzane), ma può essere gustata anche singolarmente.

ingredienti: 400 g. di zucca, 400 g. di fagioli cannellini, sale, oev, acqua.

mettete in padella un filo d’olio extra vergine e fate cuocere a fuoco lento la zucca tagliata a dadi.  aggiungete un poco d’acqua. quando sarà abbastanza sfatta, aggiungete i fagioli (precotti e scolati del liquido della scatola). salate e fate andare a fuoco lento lasciandoo che l’acqua si asciughi completamente. quando anche i fagioli saranno cotti e abbastana sfatti, frullate col minipimer e addensate ( se è il caso) con un pizzico di farina.

può essere servita come crema di accompagnamento o a se, con crostini di pane.

parmigiana di melanzane con crema di zucca e fagioli

bocconcini di baccalà in umido

ingredianti: 500 g. di baccalà, una decina di pomodorini, una manciata di olive verdi e nere, prezzemolo, origano, sale, oev.

in una padella facciamo rosolare in oev i pezzi di baccalà dal lato della pelle, quando saranno rosolati, aggiungiamo i pomodorini spezzettati, le olive, il prezzemolo tritato, l’origano e un paio di bicchieri d’acqua. Copriamo e lasciamo andare a fuoco lento per una decina di minuti, dopodichè scopriamo e sempre a fuoco lento facciamo asciugare un po del suo brodo.

 

bocconcini di baccalà in umido

gamberoni

spesso quando si tratta di cucinare il pesce o i crostacei, cominciamo a porci un mare di domande su come, cosa metterci, etc. io ho provato a fare i gamberoni in modo molto semplice.

filo d’olio in padella, con due spicchi d’aglio. quando sarà imbiondito eliminarlo. poggiare in padella i gamberoni con sopra una vera e propria pioggia di prezzemolo tritato fine. lasciate andare a fuoco lento. dopo qualche minuto rigirateli sull’altra faccia e proseguite la cottura. non metto tempo di cottura perchè questo dipende dalla grandezza dei gamberoni. basta guardare e stare attenti che non si secchino troppo poich+ poi la crosta resterebbe attaccata alla carne. considerando quello che costano, non si deve sprecare nulla 🙂

 

 

 

gamberoni al prezzemolo

pasta e ceci con speck e porcini

anche questo piatto è di facile realizzazione. procediamo come con pasta e patate. mettiamo a cuocere i ceci (se precotti, altrimenti vanno messi a bagno la sera prima e poi fatti cuocere prima con bicarbonato sciolto nell’acqua) in abbondante acqua salata. facciamo tenere il bollore per una decina di minuti, poi caliamo la pasta mista. nel frattempo in una padella mettiamo oev e facciamo rslolare lo speck, poi togliamo e ci mettiamo i porcini tagliati a listarelle. quando saranno cotti aggiungiamo lo speck e prezzemolo e facciamo andare ancora qualche secondo. quando la spata sarà cotta, scoliamo l’acqua in eccesso (deve risultare bella asciutta), rimettiamo in padella e aggiungiamo lo sfritto di speck e porcini con qualche fogliolina di basilico e prezzemolo a guarnire.

 

pasta e ceci con spek

la genovese

la genovese a napoli per tradizione è quasi pari al ragù. come nasce? e chi lo sa… ci sono varie ipotesi… di certo nasce nel periodo in cui i rapporti commerciali con genova erano molto fiorenti. c’è chi dice che nasce tra le locande del porto, chi dice che fu invenzione di un cuoco che si chiamava genovese, chi invece di un cuoco che si era trasferito da genova, e svariate di altre ipotesi… comunque sia, chiunque l’abbia inventata, che il signore lo abbia in gloria e gli giungano nostri quotidiani ringraziamenti.

andiamo alla ricetta. normalmente la genovese (salsa) risulta essere condimento per i ziti spezzati a mano ma quella che vi propongo io è tipo lasagna. dovendo preparare per un centinaio di persone, pensai bene di mettere su qualcosa che non richiedesse, prima di servirla, marchingegni strani. tra l’altro eravamo nella settimana precedente il carnevale, per cui dissi a me stesso : faccio una genovese e ho il secondo, uso il condimento per preparare una lasagna che cuocerà da sola in forno. e con una sola cottura mi salvo primo e secondo piatto.

Ingredienti: sfoglia di pasta (quelle pronte del supermercato andranno benissimo, altrimenti pasta fresca), 750 grammi di carne macinata mista (manzo e maiale), 1 litro di besciamella (1 litro di latte, 100 g. di farina e 100 g di burro, noce moscata, un pizzico di sale), 2 kg di cipolle rosse di tropea, 1 bicchiere di vino bianco, 2 bicchieri di latte, una tazza da latte di acqua tiepida, 800 g di carne da spezzatino oppure per i napoletani “di lacierto”, sedano, carota, oev, sale, pepe, parmigiano grattugiato.

andiamo alla preparazione.

per prima cosa faremo cuocere la carne. mettiamo in una pentola un fondo d’olio, una carota e una costa di sedano tagliate a dadini.lasciamo andare per qualche secondo poi aggiungiamo gli 800 grami di carne (la macinata la teniamo da parte). facciamo rosolare un pò, aggiungiamo il vino bianco e lasciamo sfumare. poi aggiungiamo le cipolle tagliate il più finemente possibile, a coprire completamente la carne, aggiungiamo la tazza d’acqua, copriamo e lasciamo andare a fuoco lento. quando le cipolle saranno per metà sfatte, aggiungiamo i due bicchieri di latte, copriamo, e lasciamo proseguire la cottura. nel frattempo ci prepariamo la besciamella. mettiamo il litro di latte in una pentola, aggiungiamo il burro e lo lasciamo sciogliere a fuoco lento. poi aggiungiamo un pizzico di sale e la noce moscata, e quindi la farina setacciata, rigirando continuamente con una frusta. quando si sarà addensata, qualche secondo dopo l’ebollizione, spegniamo e lasciamo da parte. ricontrolliamo la carne. se vedete che è cotta e tenera, spegnete il fuoco. con una forchetta tirate via la carne dalla pentola e mettetela in un piatto. a seconda della quantità di carne che servirete per secondo piatto, mettete da parte anche una metà della salsa. l’altra metà andrà frullata con un minipimer ad immersione. quando sarà frullata abbastanza, prendete una padella con un filo d’olio, metteteci la carne macinata sgranata il più possibile, fate rosolare un pochino, poi aggiungete la salsa frullata, e lasciate andate per una decina di minuti, stando attenti a non far attaccare.  cotta la carne siamo pronti per assemblare il piatto da mettere in forno.

prendete una teglia da forno, sul fondo mettete un misto di besciamella e di salsa genovese frullata, poi stendeteci sopra le sfoglia fino a coprire il fondo della teglia. dopo la prima delle sfoglia tocca alla carne macinata e besciamella (mischiate) coprite bene, spolverate con parmigiano  (volendo potete aggiungere anche dei pezzetti di provola di parte in parte)., coprite con un’altra lenzuolata di sfoglia, e cosi via per almeno tre strati. l’ultimo strato, quello di copertura, va ricoperto dell’ultima besciamella e dell’ultima salsa, evitando la carne. spolverata di formaggio e pepe. e infornate.

il secondo piatto, invece, sarà composto da pezzetti di spezzatino sulla salsa che avevamo messo da parte, accompagnando con un pezzettino di parmigiano, per far pulire il palato.

genovese

 

 

 

 

 

lasagna alla genovese

caccavella al doppio stocco

questo è un piatto particolare. vi dico come è nato.  il mio amico michele lettieri e sua moglie marianna moccia (la fabbrica della pasta), volevano sperimentare questo nuovo formato di pasta creata da antonino moccia, fratello di marianna, per cui una sera mi hanno invitato a casa per cucinare chiedendomi di sbizzarrirmi con la fantasia. a me venne in mente un doppio primo, usare cioè la “caccavella” sia come pasta da mangiare che come piatto. e così feci prendere dello stocco, da cucinare in due modi.

conviene sempre preparare prima la linea con gli ingredienti.

per 4 persone : 4 caccavelle, olive verdi e nere, 1 kg di stoccafisso (meglio quello che noi chiamiamo mussillo), una bottiglia di passata di pomodoro (anche se non è passata va bene lo stesso), peperoncino, prezzemolo, aglio, oev. vino bianco.

lessate le caccavelle in abbondante acqua salata e tenetele da parte.

dividete lo stoccafisso in due parti. metà verrà cotto in bianco, l’altra metà col sugo.

tritatevi il prezzemolo finemente. snocciolate le ovile verdi e nere.

in una padella mettete abbondante oev (almeno 5 cucchiai – in genere si dice un cucchiaio a testa e uno per la padella) e fate rosolare l’aglio in camicia per qualche minuto. togliete l’aglio e poggiate i filetti di stoccafisso in padella, a fuoco lento, dalla parte della pelle. aggiungetre un pizzico di peperoncino. spruzzate con mezzo bicchiere di vino bianco e lasciate evaporare. aggiungete poi le olive e frantumate lo stoccafisso. non deve cuocere tantissimo.

in un’altra padella mettete oev con l’altra metà dello stoccafisso, fate rosolare un pochino e aggiungete il pomodoro. deve cuocere a fuoco lentissimo e il pomodoro deve rapprendersi, facendo evaporare completamente l’acqua.

ora avete pronti i due condimenti.

fate cuocere 500 g. di vermicelli in abbondante acqua salata.  prendete mezzo mestolo di acqua della pasta e aggiungetelo allo stoccafisso in bianco. accendete sotto la padella e fate andate a fuoco vivace, in modo che l’acqua evapori lasciando nel sughetto parte dell’amido.

alzate la pasta dall’acqua e riversatela nella padella con lo stocco bianco, mentre calate velocemente le caccavelle nell’acqua che sta bollendo, giusto pochi secondi per una.

ora vi troverete con un vermicello allo stocco bianco già pronto, che potrebbe essere mangiato anche così.

vermicelli con lo stocco

componiamo il piatto.

mettete sul fondo del piatto un mestolo di stoccafisso col sugo, appoggiateci sopra la caccavella, al cui interno, aiutandovi con un forchettone ed un mestolo, metterete il vermicello bianco a nido.

spolverate di prezzemolo e servite in tavola.

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vermicello con crema di limone e gamberi

e’ un piatto molto delicato, abbastanza semplice e veloce da preparare.

ingredienti per 4 persone : 500 g. di vermicelloni, due limoni, 300 g. di gamberetti sgusciati, 100 g. di burro, una bustina di panna, sale, pepe, prezzemolo.

innanzitutto preparatevi la cosidetta linea, cioè tutti gli ingredienti che andrete poi a combinare. grattuguate la scorza dei due limoni, stando attenti a non prendere la parte bianca.

pulite i gamberetti (vanno bene anche quelli congelati già puliti). spremete i due limoni in una ciotola e metteteci dentro i gamberetti a marinare (almeno 1 ora, per cui conviene prepararli prima). nel frattempo mettete in una padella il burro e la scorza di limone grattigiata. a fuoco lento fate amalgamare. mettete su l’acqua della pasta. a ebollizione salate e calate i vermicelloni. versate nella padella che sta andando a fuoco lento i gamberetti con il succo di limone della ciotola. aggiungete un mezzo mestolo di acqua della pasta. fate asciugare. scolate la pasta e versatela in padella facendola mantecare nel sughetto. spegnete il fuoco. aggiungete la bustina di panna e rimestate di continuo fino a che non si vedrà più il bianco della panna. impiattate spolverandoli con prezzemolo tritato e qualche granello di pepe.

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sua maestà il tortano

il tortano è la versione ripiena del casatiello. una via di mezzo tra casatiello (fatto solo con farina, acqua, lievito, sugna e pepe) e torta rustica. così come per la pastiera, ognuno ha la sua ricetta, tramandata, modificata, aggiustata secondo i propri gusti.

Il mio Tortano

6 uova, 1 kg di farina da aggiungere man mano e da usare per lo spianatoio quando si lavora (anche un poco in più eventualmente), 250 grammi di margarina, 50 grammi di burro, più una noce per imburrare la teglia, 150 g. di formaggio grattugiato, un pezzo di lievito da sciogliere in una tazza d’acqua, un cucchiaio d’olio d’oliva e tanto tanto ripieno (salame a dadini, pancetta, mortadella, prosciutto, formaggio di vario tipo tagliato a dadini e quant’altro avete in frigo. ricordate che quello che ci mettete quello ci trovate.

mettete in una bolla abbastanza capiente 3/4 della farina e il cucchiaio d’olio, aggiungete la tazza d’acqua calda con dentro sciolto il lievito, e cominciate ad impastare. poi aggiungete margarina e burro e lavorate con le mani (ovvio che se avete una impastatrice è meglio).

impasto

aggiungete il formaggio grattugiato ed eventualmente un poco d’acqua. continuate ad impastare bilanciando con acqua o farina fino a che  l’impasto non si scolla dalle pareti della bolla. dopodichè vi trasferite su una spianatoia su cui avrete messo un po di farina.

lavorazione tortano

lavorate ancora con forza.

ora potete procedere i due modi diversi: il primo è quello di incorporare all’impasto il ripieno

tortano ripieno

e continuare a lavorare. dopodichè, dopo aver imburrato lo stampo e cosparso l’imburrata di farina, lo sistemate a ruota…

tortano forma

lo ponete nello stampo,

tortano nella pirofila

e lo lasciate lievitare per 3 ore circa, in un posto umido, coprendolo con uno strofinaccio

tortano lievitato

dopodichè infornate.

il secondo metodo è quello di farne una palla e lasciarla  lievitare in un posto umido, coprendo con uno strofinaccio, per almeno 4 ore.

passate le 4 ore si stende la pasta sulla spianatoia a mo di pizza e la si guarnisce.

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dopodichè si arrotola e si pone nello stampo.

fatto questo, sia per una procedura che per l’altra, si pone nello stampo e si inforna per almeno 1 ora.  per verificare la cottura vi servite di uno stuzzicadenti. infilatelo e se quando lo tirate fuori è asciutto, il tortano è pronto.

tortano 2

 

 

pasta e patate

la pasta e patate ha diverse varianti. c’è la classica, brodosa, minestra per le giornate fredde. e c’è quella asciutta, piatto anche estivo, malgrado la consistenza. io vi propongo la seconda, rivisitata a modo mio.

ingredienti per 6 persone: 500 g. di pasta mista, 6 patate medie, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla (uso preferibilmente la rossa di tropea), 150 g. di guanciale o speck, 300 g. di provola affumicata, almeno 200 g. di provolone del monaco grattugiato (ma va bene anche il reggiano misto al romano), sale, pepe, basilico, oev.

per prima cosa prepariamo un litro di brodo vegetale con la carota, la cipolla e la costa di sedano ( interi perchè poi vanno tolti) in 2 litri d’acqua.

quando avranno scaricato abbastanza, elimniamo dall’acqua i vegetali. nel frattempo avremo sbucciato le patate e tagliate a dadini (grandi e piccoli). fatto questo le mettiamo a cuocere nel brodo vegetale. a parte, in una padella mettiamo un filo d’olio e sfriggiamo il guanciale (o lo speck) tagliati a listarelle. appena saranno ben rosolati e avranno preso colore, spegniamo.in cucina pasta e patate

tagliamo la provola a dadini piccoli e prepariamo il formaggio grattugiato.

Intanto le patate saranno cotte, saliamo (q.b.) e caliamo la pasta mista. facciamo cuocere senza coperchio, in modo da far evaporare quanto più brodo possibile. 1 minuto prima che la pasta sia cotta, se il preparato risulta ancora brodoso, scoliamo il tutto con il colapasta. rimettiamo in pentola a fuoco spento, aggiungiamo il soffritto di guanciale (o spek) che avremo provveduto a far riscaldare.rimestando continuamente aggiungiamo la provola e il formaggio.

questa operazione può essere fatta sia in pentola (nel caso il numero dei commensali fosse maggiore) che in padella.

impiattando pasta e patatepasta e patate pronti per servire

 

a questo punto siamo pronti ad impiattare. guarniremo con delle foglioline di basilico e pepe (a piacere).

pasta e patate

la frolla

la frolla (o sfogliata liscia) è un dolce tipico napoletano. qualcuno erroneamente afferma che il ripieno è quello della pastiera, ma non è così. seguite la ricetta e ve ne accorgerete. con questa ricetta e queste dosi ne ricavate dalle 22 alle 27.

  1. per la pasta frolla (da tenere poi in frigo per 24 ore) – io uso la ricetta della pasta frolla classica (quella della pastiera, per intenderci) ma c’è chi fa la pasta frolla corrente, dove al posto delle uova viene messa acqua.

Ingredienti: burro 200 grammi , zucchero 180 grammi, uova 3, farina 500 grammi, busta vanillina, 1 tazzina d’acqua.

Lavorazione: in una bolla mettete il burro, la buccia di limone grattugiata, i fiori d’arancio e lo zucchero. amalgamate usando le fruste elettriche. quando sarà abbastanza omogeneo aggiungete l’uovo e, continuando a lavorare con le fruste,  a seguire i due tuorli, la farina setacciata con l’aggiunta del lievito e del sale. quando sarà tutto amalgamato, trasferite l’impasto sulla spianatoia e lavoratelo non tantissimo. poi compattatelo dandogli una forma di palla, avvolgete in una pellicola, schiacciatela a mo di pizza e mettere in frigo.

2. Ripieno : 150 g di semolino – 500 ml di latte intero – 200 g di ricotta (da preferire quella di pecora) – 200 g di zucchero a velo (se vi piace molto dolce, potete aumentare le dosi dello zucchero) – 50 g di frutta candita – 2 tuorli – aroma vaniglia – 1 fialetta aroma millefiori o 2 gocce di fior d’arancio – 1 pizzico di sale

Lavorazione: In una pentola portate a ebollizione mezzo litro di latte con un pizzico di sale, versate a pioggia il semolino e fatelo cuocere, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Fatelo raffreddare.

Passate a setaccio la ricotta, unitevi lo zucchero a velo, i due tuorli, la frutta candita tritata, gli aromi e il semolino raffreddato.

impasto frolla ripieno

Sulla spianatoia stendete la pasta frolla e formate tanti ovoidali

base frolla

nel cui centro ponete una cucchiaiata di ripieno, e richiudete.

aiutandovi con le mani date forma alla frolla, eliminando quanta più aria possibile.

dare la forma

usando un coppa pasta, tagliate la pasta in eccesso.

forma frolla

mettete sul piatto da forno l’equivalente di carta forno e trasferiteci di volta in volta le frolle pronte per la cottura.

3. per la doratura: 1 tuorlo d’uovo e 1 cucchiaio di latte. amalgamate il tutto in una tazza e aiutandovi con un pennello spalmate sulle frolle pronte per essere infornate.

io le ho cotte in un forno a gas per cui evito di darvi i tempi.

in cottura frolle

ma quando saranno pronte ve ne accorgerete da soli guardando il colore.

fine cottura frolle

prima di servire spolverate con zucchero a velo

frolle pronte